Fonte: https://www.psychopathfree.com/articles/

Chi colpisce il soggetto narcisista? In generale chiunque può diventare una facile preda, in particolar modo le “people pleasers”, persone empatiche, aperte, socievoli, che piacciono e si divertono.

Che caratteristiche hanno queste persone?

  • Empatia: riescono a percepire le emozioni ed i sentimenti dell’Altro e a mettersi nei panni dell’Altro
  • Evitano i conflitti: sono dei moderatori e gestiscono in modo funzionale le situazioni conflittuali, tendono ad evitare il coinvolgimento in situazioni scomode, in cui le persone si attaccano
  • Bassa autostima: hanno la sensazione di non fare mai abbastanza, di essere meno degli altri
  • Senso di colpa: sono persone che si sentono in colpa anche quando non è colpa loro, si preoccupano se gli altri si arrabbiano, hanno spesso paura di aver causato malumore e di aver compromesso dei rapporti, tendono a chiarire e a giustificarsi per riportare equilibrio nelle proprie relazioni.

Le “people pleasers” si sentono spesso responsabili per il benessere psico-fisico dell’Altro, cercano di essere accondiscendenti per non ferire il proprio interlocutore; alcuni dei pensieri cronicizzati:

“E se fosse colpa mia? E se non avessi fatto abbastanza? E se fossi ingiusto e non vedessi le cose dall’altra prospettiva? Posso davvero fidarmi del mio giudizio?”.

Probabilmente hanno vissuto dinamiche familiari disfunzionali caratterizzate da:

  • Una figura di riferimento con disturbi depressivi, che li ha portati a sentirsi in colpa di essere felice, a dispiacersi e preoccuparsi per il genitore depresso.
  • Una figura di riferimento dipendente da sostanze/alcool, che ha portato il nostro soggetto a prendersi cura dei bisogni dell’Altro
  • Una figura di riferimento con un disturbo di personalità borderline, che lo ha portato a gestire emozioni ambivalenti, storie di vittimismo e momenti di crisi
  • Una figura di riferimento che s arrabbia in continuazione, portando il soggetto “pleaser” a mediare prima che il conflitto diventi insormontabile.

Spesso credono che per essere considerate, amate devono fare qualcosa, dimostrare qualcosa agli altri

Come “funzionano” le relazioni narcisistiche?

Da una parte abbiamo una persona completamente focalizzata dai propri bisogni (il narcisista), dall’altra parte una persona focalizzata sui bisogni dell’Altro (“people pleasers”).

  • I fase. Inizialmente il narcisista compenserà al bisogno della perosna “pleaser” di essere amato e considerato, idealizzandolo e lodandolo, una relazione di approvazione e conferme, di cui la persona “pleaser” ha costantemente bisogno per placare la propria ansia interiore e i dubbi su se stesso;
  • II fase. Questa relazione idilliaca, caratterizzata da stima, approvazione, lodi, cambia repentinamente nel momento in cui la persona “pleaser” si comporta o si esprime in un modo ritenuto inappropriato e non in linea con il modo di pensare del narcisista. Quest’ultimo non è in grado di tollerare la divergenza di idee, non è in grado di gestire modalità diverse di comunicazione e gestione delle situazioni, poiché inconsciamente si sente minacciato, dato che non è in grado per le proprie dinamiche inconsce di confrontarsi in modo costruttivo, di chiedere spiegazioni in modo maturo, attacca, aggredisce, inveisce contro l’interlocutore;
  • III fase. Il partner “pleaser”, basito, non riuscirà a comprendere le motivazioni di tale repentino cambiamento, i dubbi su di sè aumenteranno e, per paura di ferire i sentimenti dell’interlocutore, nonostante le prove avvalorino l’ipotesi di ambiguità, confusione, omissione del comportamento del narcisista, si giustificano e chiedono perdono, per paura di perdere la relazione o di essere nuovamente attaccati.

Come si possono proteggere le “people pleasers”?

  • Focalizzando su se stessi l’ attenzione, recuperare autostima ed autoefficacia, fiducia nelle proprie risorse ed essere meno focalizzati sui bisogni degli altri;
  • Essere consapevoli dei meccanismi disfunzionali del narcisista, di cui, sopra, essere consapevoli che reagiscono in modo ambivalente quando si sentono minacciati, quando la loro percezione di “equilibrio” viene meno, quando non si sentono più considerati, in quel momento vacillano e reagiscono aggredendo;
  • Essere consapevoli che siamo responsabili delle nostre emozioni ma non di quelle degli altri, che, a loro volta, sono responsabili delle loro, per cui non sentirsi in colpa o giustificarsi per il proprio comportamento;
  • Reagire con indifferenza, allontanarsi dalla persona narcisista.

 

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